Chi sono secondo me

Chi è Valentina? Potrei dire che sono la pedagogista fondatrice di una scuola parentale 6/10, una formatrice per genitori ed operatori, un'ex insegnante di scuola primaria che per 15 anni si è occupata di sostegno, inglese e musica, un'insegnante di musica Aigam da 0 mesi di vita in su e direttrice di coro, un'ex consulente dell'allattamento ma... penso che voi vogliate sapere chi sono nel profondo. Ok ok, questa volta proverò a descrivermi per davvero!

La maestra Valentina è innanzitutto una bambina che si stupisce ogni giorno per le piccole cose. Starei per ore a contemplare un filo d'erba o una corteccia d'albero. Sono una persona che ama scherzare ed essere informale anche nei contesti più seriosi (figuriamoci davanti a dei bambini!). Sono una sognatrice che insegue i suoi ideali senza mezze misure. Volevo fare ciò in cui credevo e mi sono buttata mandando all’aria  un’ottimo posto di ruolo. Sono da sempre dedita alla mia crescita psicologica e spirituale e affascinata dalle relazioni d’aiuto. Da bambina mi occupavo dei bimbi piccoli, vestivo mio nonno paralizzato e gli facevo le iniezioni. Ero già amante della preghiera e della riflessione, al punto che un giorno il prete, esasperato, all’uscita di catechismo, disse a mia madre di essere in difficoltà perchè me ne uscivo sempre con domande alle quali nemmeno lui sapeva rispondere, come ad esempio "Don Angelo, quando sento una notizia triste in TV, devo essere triste per quelle persone o felice per me?".

Vivevo in elettrizzante ascolto di quel vulcano creativo che avevo dentro e che era sempre in eruzione. Spesso mi rintanavo per ore nel mio laboratorio segreto da scienziata pazza sotto il letto in compagnia dell'abatjour. Scrivevo romanzi, disegnavo abiti inediti e inventavo oggetti mai visti, convinta che in futuro li avrei brevettati.

In potenza c'era già la ragazza intensa che si lancia in avventure intellettuali e in sfide entusiasmanti come quella di riuscire a vedere sempre il sorriso sulla bocca di un bambino mentre assaggia quella pillola un po’ amara ma pur sempre stupefacente chiamata cultura. La voglia di fare scoperte importanti c'era già e non c'è mistero più grande da scoprire di un bambino. Sempre. Anche quando quel bambino non è per niente piacevole e questo è un piacere misterioso che ho coltivato in silenzio, con immensa pazienza e amore, ogni singolo giorno dei miei 15 anni di insegnamento di sostegno. 

Devo ciò che sono innanzitutto alla sensibilità dei miei genitori e nonni e alle mie più grandi maestre di vita: le mie figlie di 15 e di 4 anni. I bambini, se li guardi con lo sguardo curioso di uno scienziato davanti ad una nuova specie di pianta e se li ascolti come saggi mentori, ti insegnano più di 10 corsi universitari. Tra le competenze in uscita da questo corso di alta formazione accademica fatto in casa, spicca la fiducia nella natura biologica e psicologica degli esseri umani.

Negli anni mi sono lasciata trasportare dalle esperienze formative che facevo senza paura di perdermi, di allontanarmi dalla sintonia col mio ambiente di lavoro o con la società stessa. Alla fine due anni fa mi sono accorta che gli ingredienti c'erano tutti: attivismo pedagogico, scuola diffusa, neuroscienze, asilo nel bosco, E. Gordon, le scuole di tutto il mondo basate sulla spiritualità… Ora stava a me personalizzare la ricetta. Ho creato un originale approccio all’educazione all’affettività, alla spiritualità e alla filosofia e ho tracciato modelli didattici e organizzativi completamente alternativi. Con l'emozione che fin da bambina provavo davanti ad un foglio bianco, ho iniziato a progettare la scuola dei miei sogni come una pittrice che con pazienza e perseveranza, una pennellata dopo l'altra, dà vita all'immagine che ha nel cuore. Quella che ho io… somiglia ad una libellula, l’animale simbolo di crescita interiore, quella dei bimbi e quella nostra, che continua all’infinito insieme a loro.