E i programmi disciplinari?
Come va inteso il programma in una scuola all'avanguardia? Come va costruito? Come va modificato ogni anno?
COSA CI RACCOMANDA IL MIUR?
I documenti principali del MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) sono facilmente reperibili nel web e sono i seguenti: Indicazioni nazionali per il curricolo (2012), Indicazioni nazionali e nuovi scenari (2018), la “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente” (2006) con relativo aggiornamento (2018) e infine il riadattamento del documento da parte dei legislatori italiani, che hanno scorporato le otto competenze europee in quattro assi disciplinari (linguistico, matematico, storico- sociale, scientifico- tecnologico) e otto competenze di cittadinanza (2007).
Gli obiettivi da raggiungere sono abbastanza dettagliati, definiti "prescrittivi ed ineludibili" e la loro interpretazione è ben esplicitata: vanno messi al servizio di competenze pratiche e intesi nell’ottica della centralità del bambino nel suo percorso, della personalizzazione, del rispetto delle sue caratteristiche e fragilità, dei processi identitari, dell’autonomia, dello spirito d’iniziativa, della creatività, dello spirito critico, della socialità ecc. È proprio per questo che il programma personalizzato può assumere diverse forme nel pieno rispetto della libertà d’insegnamento, sancita in più sedi.
I programmi- standard de La Libellula vengono in itinere trasformati in progetti personalizzati creati in base ai desideri della classe, al contesto temporale nel quale si sta vivendo, fino ad arrivare a tener conto anche delle esigenze del singolo alunno, cioè dei suoi interessi e delle sue capacità. è tarato in un contesto territoriale ben specifico con le risorse tipiche di questo territorio. Questi documenti pertanto non sono estendibili ad altre realtà in maniera semplice ed automatica.
Ciò che rispecchia quello che effettivamente è stato svolto, con le varie decisioni prese in itinere, è il portfolio che si consegna entro il 30 aprile. Il portfolio è un documento importantissimo in quanto documenta e fa anche da prova legale fotografica e descrittiva del percorso sostenuto dal bambino il quale, nei giorni degli esami, potrebbe anche non effettuare performance ottimali a causa dell’emozione o di fattori contestuali. A pochi giorni dall’esame consegno alla scuola anche un appendice che elenca ciò che è stato fatto nel periodo tra aprile e il giorno dell’esame e gli argomenti preferiti dal bambino per il colloquio orale.
FLESSIBILITà E CREATIVITà
Non si può ricavare una tabella di marcia prevedibile e costante per ogni disciplina, l’andatura qui non è il frutto di un’ operazione matematica di suddivisione. Nei primi mesi ci sarà anche la necessità di concentrarsi su accoglienza, conoscenza reciproca e attività all’aria aperta, dato il bel tempo. Dato che si segue in parte anche l’onda dell’entusiasmo dei bambini, è possibile anche che si verifichi il concentrarsi maggiormente su alcune discipline a discapito di altre, su cui magari ci sarà una full immersion in un secondo momento. Ad esempio a volte il bel tempo dei primi mesi porta a privilegiare la geografia e le scienze. Alcuni aspetti del programma è la natura stessa a scandirli, richiamando la nostra attenzione per offrirci asparagi, castagne ed altri appuntamenti imperdibili. Non c'è una campanella che suona bruscamente nè una tabella di suddivisione della mattinata in discipline perchè la Montessori e tutti i maggiori esperti hanno sempre concordato nell'affermare che piombare nel mondo interiore del bambino interrompendo brutalmente il suo essere assorbito da qualcosa e quasi "innamorato" sia un'autentica violenza. Con attente osservazioni si riesce comunque a controllare che tutti gli aspetti siano stati curati adeguatamente. Le discipline curate con maggior costanza saranno invece matematica, italiano e inglese, che richiedono un impegno quotidiano o quasi. Per alcune attività a cadenza settimanale usiamo come promemoria un semplice foglio plastificato che fa da lavagnetta sul quale disegniamo delle crocette ogni volta. Questo mi permette di non dimenticare questi appuntamenti settimanali e di collocarli liberamente nel momento più opportuno per quella determinata settimana tenendo conto delle assenze dei bambini, di eventuali lavori da terminare, delle preferenze dei bambini ecc. Flessibilità significa anche rispetto dei bambini. Il fatto che in questa scuola l'offerta formativa sia molto ampia non significa che i bambini vengono obbligati a fare filosofia o giardinaggio. Non vuol dire che tutti sono obbligati a fare tutto. Allo stesso tempo ritengo però importante che una scuola disponga di una valigetta di strumenti ben fornita da usare come la cassetta del pronto soccorso, a seconda dei bisogni.
QUALI TIPI DI OBIETTIVI SONO IMPORTANTI E QUALI MENO?
Quando si fa l’errore di focalizzarsi sul superamento dell’esame o su ansie premature rispetto al futuro inserimento lavorativo del bambino, ci si lascia prendere dalla fretta di arrivare al termine di ogni lavoro e di vedere conseguiti gli obiettivi strettamente scolastici, cosa tra l'altro anche controproducente. Si dimentica che perché se il bambino coltiva una motivazione forte verso lo studio, una grande curiosità, una solida autostima, una buona conoscenza di se stesso e della sua identità e la capacità di collaborare con gli altri, niente potrà fermarlo nel suo percorso di studi o lavorativo! Quando si mette al centro la curiosità e la voglia di stare insieme, paradossalmente, in termini di apprendimenti scolastici, alla fine arrivano anche più risultati! Una brava insegnante saprà sfruttare qualsiasi attività per andare, nello stesso tempo e impercettibilmente, a convogliare quell' interesse verso i traguardi tipicamente scolastici prescritti dalle Indicazioni Nazionali. Impariamo a vedere tutto come potenziale fonte di apprendimento del curriculum previsto e a saper fare gli opportuni collegamenti (l'incontro accidentale con una donna per strada, la vista per strada di un uccello morto, la voglia di cucinarsi un dolce, il desiderio di scoprire come fa il cielo di stamattina a produrre la neve, l'interesse per un'argomento che vedono studiare al fratello o di cui sentono parlare in un cartone...)
La scuola “La Libellula” considera importanti differenti tipologie di apprendimenti:
- Competenze inusuali per la scuola, cioè solitamente assenti o poco presenti, sebbene auspicabili da molti documenti del Miur e sebbene teoricamente possano rientrare benissimo nelle varie discipline di studio ed educazioni previste, in modo spesso multidisciplinare o interdisciplinare. Si tratta di compiti della vita quotidiana, lavori agricoli, hobby di vario genere, competenze relazionali o mete spirituali e filosofiche. Secondo i documenti ufficiali, soprattutto quelli europei, il vero taglio da dare a ogni tipo di obiettivo, abilità o conoscenza, dovrebbe sempre essere un intreccio indissolubile tra vita reale e contenuti disciplinari. Dunque è la regola e non l’eccezione. Oltre ad avere un grande valore in sè, queste competenze costituiscono l’applicazione pratica, autonoma e creativa di obiettivi, conoscenze ed abilità. L'innesco motivazionale che sta alla base di questi interessi inusuali può essere di vari tipi: autodiretto, in cui il bambino decide deliberatamente di approfondire un argomento (ad esempio: "voglio imparare a coltivare le fragole"), collaterale, in cui l'apprendimento in questione è un'effetto collaterale casuale di una sua scelta (ad esempio: "voglio cucinare la marmellata, nel farlo imparo le frazioni perchè serve un quarto di limone"), accidentale ("ho incontrato per strada un uomo che ha bucato una gomma ed ho imparato tante cose di tecnologia e scienze") ecc...
- In questo caso il bambino può aver compiuto un apprendimento autodiretto intenzionale, cioè può aver deciso ad esempio, pur avendo sette anni, di volersi mettere a studiare gli Egizi. Un altro motivo per cui il bambino può trovarsi a raggiungere quell'obiettivo potrebbe invece essere che esso è uno strumento funzionale a raggiungere qualcosa di imminente, reale, motivante ed autonomamente scelto (es. voglio vestirmi da Egizio a carnevale per cui devo capire come immedesimarmi). Un bravo insegnante non si sentirà spiazzato ma saprà di effettuare i collegamenti necessari per convogliare questi interessi anche nella direzione degli argomenti centrali di quell’anno. Quando questo non è possibile è bene riconoscere comunque un grande valore culturale a quel tipo di interesse e anche all’autonomia decisionale del bambino in sè.
- Obiettivi in linea con i programmi tipicamente scolastici relativi a quella data classe. Questa parte del progetto è quella che viene maggiormente riconosciuta in occasione degli esami. Analizzando questi obiettivi si nota come siano stati accuratamente progettati con una logica e una sequenzialità molto utile per facilitare lo sviluppo dei bambini. Costituendo un gruppo ristretto di bambini è possibile risparmiare molto tempo e dunque dedicarlo ad attività non tipicamente scolastiche. Nelle classi numerose infatti ci sono tanti tempi morti dovuti al fatto che ogni semplice giro di opinioni o di lettura implica l'aspettare il proprio turno per un lungo tempo.
Concludo con una frase di Morin molto efficace per esprimere l'importanza di mantenere tutti i saperi uniti tra loro e uniti alla vita pratica, dunque di lasciarli nella forma originaria nella quale esistono nella realtà: "la frammentazione è la patologia del sapere".
Per ulteriori informazioni sugli obiettivi della Scuola La Libellula leggi la sezione "progetto".
Valentina Safadi, pedagogista e insegnante