Questa scuola è legale?
In questo articolo troverai i fondamenti giuridici dell'istruzione parentale e, nello specifico, le caratteristiche della Scuola La Libellula.
Riscuote ancora molto successo il luogo comune della scuola dell'obbligo e il concetto dell'obbligo scolastico. Tuttavia non è la scuola ad essere obbligatoria ma l'istruzione, che può anche essere impartita direttamente dalla famiglia. Il termine "scuola parentale" è sicuramente il più comprensibile e diffuso, tuttavia non è il più corretto. Il MIUR parla di istruzione parentale, una forma di adempimento a questo dovere genitoriale che fa parte a pieno titolo del sistema d'istruzione italiano, come ribadito dai seguenti documenti:
Costituzione, art. 31
Costituzione, art. 33
Costituzione, art, 118
Codice civile art. 147
Codice civile, art. 315 bis
Legge 27 maggio 1991, n.176
Decreto Legislativo n.59 del 19-02-2004
Circolare ministeriale n. 29452 del 30-11-'21
Non dimentichiamo che l'istruzione parentale in Italia affonda le sue radici in tempi molto lontani:
legge Coppino 1877
Regio Decreto n.577 del 1928
Dalla documentazione appare chiaro che, formalmente, la responsabilità dell'istruzione parentale ricade sulla famiglia del bambino e non alle scuole parentali. In poche parole, la scuola parentale non è riconosciuta dallo Stato, ma il percorso del bambino sarà comunque riconosciuto, perchè a fine anno sosterrà l'esame a scuola ed è questo che produce la certificazione che dimostra che il genitore ha adempiuto al suo dovere e che permetterà al bambino di andare avanti nel percorso di studi. La Libellula rispecchia la grande importanza del ruolo della famiglia pur non esimendosi dai ruoli tipici della figura dell'insegnante (creare il progetto, produrre la documentazione personalizzata da consegnare alla scuola, curare i rapporti con la scuola di riferimento, accompagnare i bambini durante gli esami...). La Libellula valorizza le famiglie promuovendo una grande sinergia tra ambiente scolastico e domestico, esalta tutti gli apprendimenti effettuati in ambito familiare, anche casuali e inaspettati, che entrano comunque a far parte della documentazione finale da consegnare alla scuola. Si promuove anche una grande partecipazione delle famiglie al progetto portando idee e competenze proprie, nonchè la creazione di una comunità affiatata, che si incontra per condividere tempo insieme ed aiutarsi a crescere e riflettere.
Tornando ad un discorso più tecnico, le scuole parentali, essendo una realtà non riconosciuta, trovano le forme giuridiche più disparate: associazione, cooperativa, fondazione, contratti da babysitter ecc. La forma giuridica scelta da La Libellula è: gruppo informale con codice fiscale, dunque un semplice gruppo di mutuo aiuto tra famiglie. La sede legale è via del Marmo n.16, 06132 Perugia. E' stata registrata all'agenzia delle entrate in questa forma, ha un'assicurazione per insegnanti stipulata con il codice fiscale della scuola, ulteriori assicurazioni per i bambini (polizza infortuni più assicurazione del capofamiglia per tutti i membri), ha la sua prima nota, dove si registrano scontrini e fatture della mia partita iva personale ed è tutto perfettamente legale. L'utilizzo del termine "scuola" (senza l'aggiunta degli aggettivi "primaria, elementare o privata") è un termine della lingua italiana generico e perfettamente utilizzabile anche da una scuola parentale, se essa accoglie bambini della fascia d'età corrispondente alla scuola primaria.
Valentina Safadi, pedagogista e insegnante